Le Divine Commedie (Meglio l’Inferno che Niente), è un atto unico di Antonio Damasco e Cecilia Lasagno.
Nasce dall’idea di Hiroshima Mon Amour e Rete Italiana di Cultura Popolare di realizzare un’opera teatrale e musicale in occasione dei i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, e rappresentarla in prima nell’anniversario: il 14 settembre 2021. Il lavoro è partito dallo studio dell’enorme patrimonio dantesco del Fondo Tullio De Mauro, che vanta oltre venticinque versioni in lingua (napoletano, piemontese, friulano, ad esempio), che ci faceva piacere raccontare portandole in scena. Ecco perché il titolo è Le Divine Commedie.
Ma quando si creano gli spettacoli si aprono nuove strade e allora è nato il sottotitolo: Meglio l’Inferno che Niente, perché Dante nel suo canto terzo si occupa di coloro “che mai non fur vivi”.
Quegli Ignavi, senza infamia e senza lode, anime che non presero mai una posizione né per il bene né per il male, che non trovano posto nemmeno all’Inferno, perché non se lo meritano.
Damasco e Lasagno li usano per dimostrare in scena di tutta la modernità di Dante Alighieri, il suo essere uomo del futuro.
E che ingredienti! Le Commedie, e il nostro oggi; due solidissimi autori e interpreti come Antonio Damasco, di scuola teatrale napoletana ortodossa come quella di De Filippo e la piemontese Cecilia Lasagno, maestra dello strumento onirico per eccellenza, l’arpa. E poi, l’elemento essenziale, oltre ai testi, recitazione e musica: il pubblico, che diviene nel corso della rappresentazione, sempre più protagonista fino a creare una comunità. Che certamente avrà il piacere e la soddisfazione di avere assistito a Le Divine Commedie e alla rivelazione dell’assoluta contemporaneità di uno dei più alti simboli del nostro Paese: Dante Alighieri.
Info: teatro@teatrodelleforme.it
Il podcast dell’anteprima del 31 luglio in collaborazione con Rencontres Européen trasmesso su Tradi Radio.