L’isola di Esperer inizia a prendere forma nel 2015, quando Antonio Damasco, drammaturgo, attore e direttore della Rete Italiana di Cultura Popolare si trovò a dover spiegare alle sue due bambine quello che avveniva sugli scogli di Ventimiglia. A partire dal giugno di quell’anno persone proveniente dai paesi più poveri del continente africano, in transito attraverso l’Italia e diretti in Francia, si fermarono sulla linea di confine, riparandosi sugli scogli per oltre quattro mesi. Da quella esperienza nacque una favola allegorica, trasferita in un libro illustrato da Alice Tortoroglio: “L’immaginifica storia di Espérer” e uno spettacolo teatrale che guarda all’Europa del 2050.
Dal 2016 , la favola che trasforma il dramma dei migranti nell’utopia di un’isola senza confini, è diventato anche un progetto di partecipazione condivisa dal basso, tramite un simbolico certificato di esistenza, mentre lo spettacolo partendo dall’Off-Topic di Torino si espande progressivamente in un tour nazionale che vede coinvolti le città di Genova , con la partecipazione al Festival Suk, Benevento, Foggia, Lecce, Palermo e i Comuni di Cambiano, Casciana Terme, San Lazzaro di Savena (BO), San Sepolcro (AR)e la recente partecipazione al Festival Convivere di Carrara e al Festival Scatola Sonora del Conservatorio “A. Vivaldi” di Alessandria“.
Ideazione e regia Antonio Damasco
Con Antonio Damasco e Maurizio Verna.